giovedì 16 febbraio 2012


La visita dell’ Ispettrice alla nostra comunità coincide con un evento evangelico che apre il cuore alla speranza e ci orienta a vivere  questi giorni nell’esperienza della trasfigurazione. La nostra casa diventerà “Tabor”  dove tutte, docili allo Spirito, sperimenteremo l’amore di Dio, che si fa voce e riflesso nelle mediazioni. Sappiamo che dal monte poi dovremo scendere, ma rafforzate nella fede, più ricche in umanità, con l’aiuto di Maria, ci adopereremo nella quotidianità per dare il nostro contributo alla trasfigurazione del mondo.

Domenica 12 marzo 2006
postato da: SuorBernardina alle ore 07:22 | link | commenti (10)
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Commenti

#1   12 Marzo 2006 - 10:36


La quaresima è il tempo in cui il Cristo vuole rivivere in noi il mistero della sua trasfigurazione: trasfigurarci a sua immagine e somiglianza.
Allontaniamoci da tutto ciò che ci impedisce di essere pienamente trasfigurati in Lui, lasciamoci trasformare dall'Amore e il nostro volto, che parla ed esprime noi stessi, dirà soltanto amore.

Ciao Rudy
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#2   12 Marzo 2006 - 13:30
Alla tua comunità trasfigurata... e a te in particolare, i migliori auguri per queste giornate di Tabor, con la presenza dell´Ispettrice.
Joanna
utente anonimo

#3   12 Marzo 2006 - 14:02

Ho sentito alla radio questa mattina un pensiero, che ancora una volta ha rafforzato le mie convinzioni. Il nostro volto diventa luminoso ed è visibile agli altri, quando compiamo gesti concreti di carità verso chi ha bisogno. Il nostro Tabor è nell'amore verso il prossimo.
Katia
utente anonimo

#4   12 Marzo 2006 - 14:35
Auguro a te e a tutta la Comunità delle suore delle giornate... speciali che vi donino la luce trasfigurante del Tabor.
Quella luce che da senso ad ogni relazione e a tutto il nostro agire.
E' vero che, scesi dal Tabor, ci aspetterà la salita al Golgota ma la nostra vita sarà poi resurrezione.

Federica
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#5   13 Marzo 2006 - 10:36
Gesù si trasfigura in noi quando lo lasciamo fare e la luce ci riporta ad amare. Amare è l'unica medicina che io conosco per stare e far stare bene. Buona trasfigurazione. Sr. AnnaLaura
utente anonimo

#6   14 Marzo 2006 - 14:34
Sul Tabor di ogni giorno,
luminosa,
l'immagine del Signore
dentro veli di umanità
fragile e precaria,
apre le mani
nel dono che affratella,
accoglie
e benedice.

AV
utente anonimo

#7   15 Marzo 2006 - 10:05


Ieri abbiamo vissuto un momento molto bello di condivisione della Parola. Con Gesù esposto, abbiamo aperto il nostro cuore con preghiere e riflessioni sul brano evangelico della Resurrezione di Lazzaro. L'atteggiamento interiore di ciascuna credo sia stato quello dell'accoglienza e della verità. In tutte il riconoscimento di essere malate e quindi bisognose di essere guarite da Lui. Diverse le citazioni del brano che hanno dato vita alla riflessione e alla preghiera, quindi più arricchente e stimolante. Personalmente ho avuto l'impressione che ogni intervento mi " togliesse qualche benda " perchè mi sono sentita più libera. Abbiamo sperimentato che il Tabor può essere anche tra quattro mura, quando insieme, nella sincerità del cuore si è capaci di riconoscerci sorelle orientate a vivere in Lui e per Lui.
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#8   15 Marzo 2006 - 18:29
Leggere la Parola di Dio, apre il cuore alla riflessione he ti scava dentro nel profondo la verità del tuo essere fragile.
Lui solo cambia il cuore se l'anima si abbandona alla sua misericordia.
Nannina
utente anonimo

#9   16 Marzo 2006 - 09:24
Ciao sr. Bernardina!
Nella...gioiosa confusione di casa mia, non ho spesso l'opportunità di assaporare il silenzio in cui parla la Parola di Dio ma, in questi giorni, ho avuto modo di riflettere su un brano molto conosciuto di Isaia:

"Come la pioggia e la neve
scendono giù dal cielo e non vi ritornano
senza aver irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perchè dia il seme al seminatore
e pane da mangiare,
così sarà della parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui
l'ho mandata".
(Is. 55,10-11)

La mia preghiera a Dio è che questa Quaresima diventi il momento opportuno per recuperare la dimensione..."feconda" delle nostre parole sulla scia della Parola in assoluto.
Che le nostre parole non siano realtà "sterili", fini a se stesse ma, come la Parola di Dio, sappiano far germogliare la terra di ogni nostro incontro.
Diventino strumento per mettersi davvero in relazione, morendo a noi stessi ed alle nostre certezze come fa il seme gettato nella terra.
Le parole siano l'espressione di un cammino dell'anima da Dio e verso Dio, nuove opportunità di raggiungere ed accogliere l'altro come Dio cerca, raggiunge ed accoglie, nella sua povertà, ognuno di noi.
Siano uno "strumento" per andare avanti in quel "pellegrinaggio interiore" che il Papa ci ha indicato, siano il modo per andare oltre quando è necessario, siano espressione di riconciliazione per far pace con se stessi, con il passato, con i fratelli.
"Ecco, faccio una cosa nuova: nel deserto una strada aprirò!" (Is. 43,19).

Federica
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#10   17 Marzo 2006 - 07:55
" Vergine Maria, Madre della sapienza, donaci la certezza che, solo radicate nell'amore di Dio e nella sua Parola, porteremo frutti abbondanti di santità nella Chiesa, nel mondo, nella vita di ogni giovane."

Elena

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