domenica 26 febbraio 2012


domenica, 29 ottobre 2006

 

Questo libro mi è stato suggerito da madre Marinella, dopo uno sfogo dell’anima. Premetto che non sono un’appassionata della lettura, ma l’invito è stato accolto da me con un certo interesse. Aveva ragione sr. Erta nel dirmi:” Quando lo inizierai a leggere le sue pagine ti cattureranno.” Così è stato, ecco perché ne faccio oggetto di pubblicazione. In molti riferimenti di lotta mi sono ritrovata, forse per questo mi è piaciuto e mi ha fatto del bene L’autrice Joan Chittister, prendendo spunto dalla sua stessa storia personale, segnata da una traumatica delusione, aiuta il lettore ad affrontare le proprie sofferenze, sul motivo conduttore di una pagina biblica, quella che narra della lotta di Giacobbe, contro il misterioso personaggio. La lotta ci costringe a confrontarci con le nostre illusioni sul mondo e su di noi, ci richiede non soltanto di cercare la speranza, ma diventare noi stessi speranza. L’autrice definisce la speranza più grande della fede, nel credere in Dio non soltanto nell’eternità, ma un Dio nel tempo, compagno di viaggio. La speranza non sta nell’attendere che le cose fuori di noi volgano al meglio, sta nel costruire dentro di noi un rapporto migliore con quello che accade nel nostro animo. Sta nell’aprirci a Dio della novità. La speranza è quello di stare seduti alla finestra e aspettare ancora un’alba, malgrado non ci sia la minima garanzia che in questo cielo così nero spunterà un nuovo giorno.
 
postato da: SuorBernardina alle ore 10:14 | link | commenti (7)
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