giovedì 16 febbraio 2012




Si chiudono oggi a Torino le Olimpiadi invernali 2006. Le ho seguite con interesse, convinta del valore educativo dello sport, dello spirito olimpico, che rappresenta la voglia dell’uomo di superare sempre i propri limiti. Cosa mi lasciano? Un grande insegnamento di vita. Dalle frequenti cadute nelle esibizioni di pattinaggio una forza di volontà  a reagire positivamente da parte degli atleti, che non si può improvvisare. Come  ritrovare l’equilibrio dopo le delusioni  di quanti puntavano a determinati traguardi dei favoriti, ai soggetti, che hanno tradito le attese? D’amore si muore, di speranza si vive! E noi dobbiamo continuare a vivere  nella quotidianità degli eventi, come se gareggiassimo per il podio, ma non per una medaglia corruttibile, ma per il Regno, che è pace, amore e giustizia.

Domenica 26 febbraio 2006
postato da: SuorBernardina alle ore 15:37 | link | commenti (5)
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Commenti
#1   26 Febbraio 2006 - 18:17
Per me l'importante è essere capaci di fare in modo che s'incontrino le attese di Dio e le attese degli uomini.
Ciao Rudy
utente anonimo

#2   26 Febbraio 2006 - 18:59
DOVREMMO ESSERE SEMPRE GENTE DA PODIO... NELLA FEDE NATURALMENTE...
LA VOLONTA' DI ANDARE AVANTI TENENDO FISSI I NOSTRI OCCHI ALLA META E CIOE' ALL'AMORE DI DIO, ALL'AMORE UMANO CHE E' UN TUTTUNO CON L'AMORE DI DIO QUANDO NON E' EGOISTA, QUANDO SI VUOLE IL BENE DELL'ALTRO CHE HA BISOGNO DI ME. QUESTO TENDERE VERSO CI FA ATLETI DI DIO E QUANDO NON CE LA SI FA PIU', RIPOSARSI UN PO' E BERE ALLA FONTE. GESU' E' L'ACQUA CHE DISSETA E CI FA RIPRENDERE IL CAMMINO CON PIU' FIDUCIA. BUONA CORSA A TUTTI CON I PATTINI... E SUL GHIACCIO NATURALMENTE! SR. ANNALAURA
utente anonimo

#3   27 Febbraio 2006 - 09:28
Calato il sipario dei giochi olimpici, continua il teatro della vita di ogni giorno.
Un pensiero per vivere bene:
Il nostro esercizio quotidiano di equilibrio è raggiungere l’unità e l’armonia tra corpo e spirito, anche con una buona dose di umorismo.
Dobbiamo “saper sorridere di noi stessi e degli altri, per non assolutizzarci”.
E’ sano umorismo saper sorridere quando altri mettono in risalto i nostri difetti senza permalosità o risentimento, specialmente durante l’agonismo sportivo se ci troveremo perdenti.
Se sapremo ridere di noi stessi e di certe situazioni sarà un divertirci per tutta la vita, sarà un sicuro atto di umiltà che è la virtù che ci pone nella verità e nel realismo.
Ogni uomo è chiamato, in quanto persona, a valorizzare e coltivare quelle virtù umane che esaltano l’opera di Dio che è presente in ogni creatura e danno a Lui gloria.

Elena
utente anonimo

#4   27 Febbraio 2006 - 12:59
E' vero... d'amore si muore e la croce ce lo ricorda ad ogni momento.
Ma noi viviamo nell'orizzonte della speranza perchè la croce è diventata resurrezione, vittoria continua su ogni limite della finitudine umana, certezza che dà senso ad ogni nostro gesto, ad ogni parola...
Che ognuno di noi sappia sempre ricominciare, dopo ogni delusione o sconfitta.
Ricominciare sempre con speranza.

Federica
utente anonimo

#5   28 Febbraio 2006 - 11:32


O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne,
come terra deserta, arida, senz'acqua.
Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.
Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all'ombra delle tue ali.
A te si stringe l'anima mia
e la forza della tua destra mi sostiene.
utente anonimo

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