domenica 26 febbraio 2012


mercoledì, 04 ottobre 2006

 

E' una preghiera molto bella, ogni sua espressione è un programma di vita, per un sicuro traguardo alla santità, senza distinzione di carismi, perchè la pace è un bene universale.
postato da: SuorBernardina alle ore 10:29 | link | commenti (6)
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Commenti
 

#1   04 Ottobre 2006 - 12:07
 
Dov'è tristezza, che io porti la gioia! E' stata sempre una mia caratteristica la gioia e prego il Signore di custodirla e diffonderla nel cuore degli altri. Essere nella gioia è sentirsi o meglio credere di essere amati da Dio sempre. C'è bisogno di gioia oggi e quindi chiediamola al Signore della vita! Sr. AnnaLaura
  utente anonimo
#2   04 Ottobre 2006 - 12:19
 
 

Dolce sentire
(Dolce Sentire)
Dolce sentire come nel mio cuore
ora umilmente sta nascendo amore
Dolce capire che non son più solo,
ma che son parte di una immensa vita
che generosa risplende intorno a me:
dono di lui, del suo immenso amor. (2 v.)

Ci ha dato il cielo e le chiare stelle,
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti, prati e fiori,
il fuoco, il vento, l' aria e l' acqua pura,
fonte di vita per le sue creature.




 
  utente anonimo
#3   04 Ottobre 2006 - 15:06
 
La vita è vocazione  VIDEO

"La vocazione è una voce da
ascoltare. Dio ci domanda di prendere parte al suo progetto di salvezza e d'amore sul mondo,"
  utente anonimo
#5   06 Ottobre 2006 - 12:20
 
DAMMI SIGNORE, UN’ALA DI RISERVA
- PAROLE DI DON TONINO BELLO -
Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita,
ho letto da qualche parte
che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che anche Tu abbia un’ala soltanto,
l’altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che Tu non vuoi volare senza me,
per questo mi hai dato la vita:
perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami allora, a librarmi con Te,
perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all’ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà
vivere è stendere l’ala, l’unica ala
con fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.

Ma non basta saper volare con Te, signore
Tu mi hai dato il compito
di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto
con l’ala, l’unica ala
inesorabilmente impigliata nella rete
della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con te,
soprattutto per questo fratello sfortunato,
dammi, o Signore un’ala di riserva.

xolex
 
  utente anonimo
#6   06 Ottobre 2006 - 17:30
 
povero San Francesco, già da quando era in vita molti, moltissimi, accettarono con la bocca la sua, regola estratta dall'autenticità del Santo Vangelo, ma non coi fatti. figuriamoci adesso!!!
secondo me oggi la chiesa sta vivendo un periodo peggiore di quello di quell'epoca, c'è da sperare in un altro San Francesco, oppure di un Giovanni Paolo II° non più papa ma con l'esperienza acquisita nel suo mandato...: "MAI PIU' LA GUERRA!!!"; IL CORAGGIO DI CHIEDERE PERDONO E DI PERDONARE; L'UMILTA' DI FARE IL PRIMO PASSO VERSO I CAPI DELLE ALTRE RELIGIONI; LA GRINTA DI DIRE A BUSH CHE NESSUNA GUERRA E' POSSIBILE NEL NOME DI DIO (tanto che Bush fu costretto a modificare la sua motivazione); IL GRIDO AMMONITORE AD AGRIGENTO...!!!
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