venerdì 17 febbraio 2012


La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi."   (2Cor 13,13)
Noi facciamo "esperienza" della loro realtà per mezzo della fede, attraverso la presenza del Suo Spirito Santo dentro di noi.
sabato 10 giugno 2006
postato da: SuorBernardina alle ore 18:46 | link | commenti (10)
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Commenti
 
 

#1   10 Giugno 2006 - 20:17


Perchè doni nel mondo la pace!
Ciao Elena
utente anonimo

#2   10 Giugno 2006 - 20:29


Ogni volta che ci facciamo il segno della croce ricordiamo questo mistero: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
E' il mistero centrale della nostra fede!
Buona domenica
Rudy
utente anonimo

#3   11 Giugno 2006 - 10:25
"Io sarò con te sulle strade della vita,
io sarò con te anche quando non lo sai.
Io sarò con te custodendoti per sempre, nella fedeltà e nell'amore.
Se forte e generoso tu sarai,
seguendo la via della vita, ascoltando la mia Parola , custodendola nel cuore.
Si, Trinità infinita, con Te voglio restare per sempre,
sicura di non inciampare.
Nannina
utente anonimo

#4   11 Giugno 2006 - 10:30
'Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo',
cominciò, 'gloria!', tutto 'l paradiso,
sì che m'inebrïava il dolce canto.
Ciò ch'io vedeva mi sembiava un riso

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de l'universo; per che mia ebbrezza
intrava per l'udire e per lo viso.
Oh gioia! oh ineffabile allegrezza!
oh vita intègra d'amore e di pace!
oh sanza brama sicura ricchezza!

(Dante Alighieri)
utente anonimo

#5   11 Giugno 2006 - 14:32
In tutte le lingue del mondo, sia data
GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO!

Ó Trindade imensa e una,
vossa força tudo cria:
vossa mão, que rege os tempos,
antes deles existia.

Pai, da graça fonte viva,
Luz da glória de Deus Pai,
Santo Espírito da vida
que no amor os enlaçais.

Só por vós, Trindade Santa,
suma origem, todo bem,
todo ser, toda beleza,
toda vida se mantém.

Nós, os filhos adotivos,
pela graça consagrados,,
nos tornemos templos vivos
a vós sempre dedicados.

(portoghese - BRASIL)
utente anonimo

#6   11 Giugno 2006 - 17:54
BEATA ELISABETTA DELLA TRINITÀ
Una breve esistenza alla ricerca di Dio
Entra al Carmelo all’età di 21 anni, nel 1901, e solo pochi anni dopo, il 9 novembre 1906, per una malattia allora incurabile, termina la sua esistenza terrena.
"Elisabetta della Trinità". Scopre progressivamente il mistero dei Tre e la grande vocazione che è nel suo nome... Ciò che colpisce maggiormente Elisabetta, è che questa intimità con le Persone divine, vissuta nella fede, anticipa la beatitudine finale. E’ il cielo goduto già ora sulla terra, il cielo nella fede che Elisabetta ci vuol trasmettere nella sua devozione alla Trinità.

Ho sempre avuto una grande ammirazione nei confronti di questa beata, la sua dottrina spirituale mi è di guida da molti anni, vorrei come lei poter dire:" ...Miei Tre, mio tutto, beatitudine infinita, immensità nella quale io mi perdo....

Un'amica nello Spirito
utente anonimo

#7   12 Giugno 2006 - 08:51
LA LEZIONE DELLA FARFALLA
Un giorno apparve un piccolo forellino in un bozzolo. Un uomo lo vide, si sedette e, per diverse ore, stette ad osservare la farfalla che si sforzava nell’intento di far uscire il suo corpo da quel forellino.
Si sarebbe detto che i suoi sforzi fossero inutili.
Sembrava che, nonostante ogni sforzo, la farfalla non potesse andare oltre al punto cui era arrivata.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese delle forbici e tagliò il resto del bozzolo. La farfalla, allora, uscì facilmente.
Il suo corpo però era atrofizzato, piccolo ed aveva le ali rattrappite.
L’uomo continuò ad osservare la farfalla perché sperava che, da un momento all’altro, le sue ali si aprissero, si muovessero e fossero in grado di reggere il corpo che intanto così almeno sperava- avrebbe preso la sua forma definitiva.
Non capitò nulla.
In realtà la farfalla passò il resto della vita trascinandosi con il corpo deforme e le ali atrofizzate. Né fu mai in grado di volare.
Ciò che l’uomo non aveva compreso era che quel bozzolo opprimente e lo sforzo che la farfalla doveva fare per passere tramite il forellino era il modo con cui Dio faceva sì che il fluido del corpo della farfalla passasse alle sue ali, così da poter volare una volta che fosse uscita dal bozzolo.
Talora, lo sforzo è precisamente ciò di cui abbiamo bisogno nella vita.
Se Dio ci permettesse di trascorrere l’esistenza senza alcun ostacolo, ci lascerebbe storpiati. Non saremmo tanto forti come dovremmo e non potremmo mai volare.

Non so se applicazione può calzare anche per chi vuole aiutarci a volare verso LUI, o ciascuno ha il suo percorso dell'anima da seguire, a volte crediamo di fare bene ed invece......
Buona giornata
Rudy
utente anonimo

#8   13 Giugno 2006 - 10:11
"Perchè siano come noi una cosa sola.
Io in loro e Tu in me, perchè siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che Tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me"
(Gv 17,22-23).

Chiediamo perdono per tutte le volte in cui dovremmo essere immagine, trasparente riflesso, testimonianza della Comunione trinitaria e non ci riusciamo.
Chiediamo a Dio che ci doni buona volontà per cercare l'Unità, la sua.
Quell'Unità che non è solitudine e ... unicità, ma mediazione e ri-composizione delle differenze nell'... .amore!

Federica
La Trinità è il Dio perfetto; l'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Con la Trinità abbiamo ricevuto il Battesimo e nella Trinità viviamo e siamo. Recitiamo il Gloria e saremo sempre uniti a Dio che è Amore. Sr. AnnaLaura
utente anonimo

#10   14 Giugno 2006 - 15:34
Le parole del Santo Padre all'Angelus Domini nella Solennità della Santissima Trinità, 11 giugno 2006

''Dio non è solitudine infinita, ma comunione d'amore''. È il messaggio di Benedetto XVI per la festa della Santissima Trinità. ''Tutto l'universo, per chi ha fede, parla di Dio Uno e Trino - dice il papa - dagli spazi interstellari fino alle particelle microscopiche, tutto ciò che esiste rimanda ad un Essere che si comunica nella molteplicità e varietà degli elementi, come in un'immensa sinfonia''. Una realtà visibile soprattutto nell'uomo, in cui ''questo dinamismo diventa spirituale, diventa amore responsabile, come risposta a Dio e al prossimo in un dono sincero di sé''. A riguardo, è importante la famiglia, ''chiamata ad essere una comunità di amore e di vita''.

( da Korazym)

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