martedì 28 febbraio 2012


domenica, 31 dicembre 2006

 

E' questo l'augurio per il nuovo anno a quanti approdano a questo blog. Domani raccoglieremo se siamo stati capaci di seminare.
postato da: SuorBernardina alle ore 10:18 | link | commenti (3)
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Commenti

#1   31 Dicembre 2006 - 11:03


FELIZ ANO NOVO Ir Joanna
utente anonimo
#2   31 Dicembre 2006 - 13:56
Ti auguro un anno splendido ricco delle cose che contano davvero, e tanta serenità.

Cinzia
utente anonimo
#3   31 Dicembre 2006 - 14:02


Il nuovo anno apra il nostro cuore a nuovi orizzonti di pace.

Mattia
utente anonimo
#4   01 Gennaio 2007 - 00:03
Carissima, da noi in Brasile sono le 21 precisamente l´inizio del 2007 per voi.
AUGURI di ogni Bene e di totale realizzazione dei tuoi sogni di bene!
Joanna
utente anonimo
#5   01 Gennaio 2007 - 09:56


PREGA CON IL VANGELO
Da te, Signore, riceviamo sempre parole di benedizione / che accogliamo con riconoscenza all'inizio del nuovo anno: / grazie per aver abitato con noi nel tempo trascorso. / Come i pastori a Betlemme donaci la facoltà di vedere / i segni umili e poveri della tua presenza in mezzo a noi, / di incantarci di fronte alle cose abitate da te. / Rendici capaci di vivere con stupore, gioia e serenità / e di essere disponibili ogni giorno a dirti "oggi ricomincio".
Madì Drello

Buon Anno nella pace del Signore sempre
Rudy
utente anonimo
#6   01 Gennaio 2007 - 10:02


LA PERSONA UMANA, CUORE DELLA PACE

Alla Regina della Pace, Madre di Gesù Cristo « nostra pace » (Ef 2,14), affido la mia insistente preghiera per l'intera umanità all'inizio dell'anno 2007, a cui guardiamo — pur tra pericoli e problemi — con cuore colmo di speranza. Sia Maria a mostrarci nel Figlio suo la Via della pace, ed illumini i nostri occhi, perché sappiano riconoscere il suo Volto nel volto di ogni persona umana, cuore della pace!

BENEDICTUS PP. XVI

utente anonimo


O Bambini desiderato
batto le mani perchè ti ho trovato!
Lungo il piano io camminavo
su per i monti mi arrampicavo
e per saltare questo ruscello
mi son graffiata tutta un amano,
ma non importa per questo dolore,
basta che abbia trovato il mio Signore!

Katy ( traduzione di una poesia genovese)
utente anonimo
#8   02 Gennaio 2007 - 12:19
Buon anno sr. Bernardina
" Dio è amore e chi ama dimora in Lui"
Adele exallieva degli anni 50
#9   02 Gennaio 2007 - 17:36
L’OMBRELLO GIALLO

C’era una volta un paese grigio e triste, dove, quando pioveva, tutti gli abitanti giravano per le strade con degli ombrelli neri. Sempre, rigorosamente, neri.

Sotto l’ombrello tutti avevano una faccia corrucciata e triste… E non può essere diversamente sotto un ombrello nero!

Ma un giorno che la pioggia scrosciava, più fitta che mai, comparve all’improvviso un signore un po’ bizzarro che passeggiava sotto un ombrello giallo. E come se non bastasse, quel signore sorrideva.

Alcuni passanti lo guardavano scandalizzati da sotto il nero parapioggia che li riparava, e mugugnavano:

«Guardate che indecenza! È veramente ridicolo con quel suo ombrello giallo. Non è serio! La pioggia invece è una cosa seria e un parapioggia non può che esser nero!».

Altri montavano in collera e si dicevano l’un l’altro: «Ma che razza di idea è mai quella di andare in giro con un ombrello giallo? Quel tipo è solo un esibizionista, uno che vuol farsi notare a tutti i costi. Non è per niente divertente!».

In effetti non c’era niente di divertente in quel paese, dove pioveva sempre e gli ombrelli erano tutti neri.

Solo la piccola Natasha non sapeva cosa pensare. Un pensiero le ronzava in testa con insistenza: «Quando piove, un ombrello è un ombrello. Giallo o nero che sia, quel che conta è avere un ombrello che ripari dalla pioggia».

Per di più, la piccola s’accorgeva che quel signore sotto il suo ombrello giallo aveva l’aria d’essere perfettamente a suo agio e felice. Si chiedeva il perché.

Un giorno, all’uscita dalla scuola, Natasha si accorse di aver dimenticato il suo ombrello nero a casa. Scosse le spalle e si incamminò verso casa a testa scoperta, lasciando che la pioggia inzuppasse i suoi capelli.

Il caso volle che di lì a poco incrociasse l’uomo dall’ombrello giallo, il quale le propose sorridendo:

«Bambina, vuoi ripararti?».

Natasha esitò. Se accettava, tutti l’avrebbero presa in giro. Ma ecco subito l’altro pensiero: «Quando piove, un ombrello è un ombrello. Che sia giallo oppure nero, che importa? È sempre meglio avere l’ombrello che inzupparsi di pioggia!».

Accettò e si riparò sotto l’ombrello giallo accanto a quel signore gentile.

Allora capì perché egli era felice: sotto l’ombrello giallo il cattivo tempo non esisteva più! C’era un gran sole caldo nel cielo azzurro, dove gli uccellini volavano cinguettando.

Natasha aveva un’aria così sbalordita che il signore scoppiò in una risata: «Lo so! Anche tu mi prendi per un pazzo, ma voglio spiegarti tutto. Un tempo, ero triste anch’io, in questo paese dove piove sempre. Avevo anch’io un ombrello nero. Ma un giorno, uscendo dall’ufficio, dimenticai l’ombrello e m’incamminai verso casa, così com’ero. Strada facendo, incontrai un uomo che mi offrì di ripararmi sotto il suo ombrello giallo. Come te, ho esitato perché avevo paura di essere diverso, di rendermi ridicolo. Ma poi accettai, perché avevo ancor più paura di buscarmi un raffreddore. E mi accorsi – come te – che sotto l’ombrello giallo il cattivo tempo era sparito. Quell’uomo mi insegnò perché sotto l’ombrello nero le persone erano tristi: il ticchettio della pioggia e il nero dell’ombrello le immusoniva, e non avevano alcuna voglia di parlarsi. Poi, improvvisamente, l’uomo se ne andò e io mi accorsi che avevo in mano il suo parapioggia giallo. Lo rincorsi, ma non riuscii più a trovarlo: era scomparso. Così, ho conservato l’ombrello giallo e il bel tempo non mi ha più lasciato».

Natasha esclamò:

«Che storia! E non sente imbarazzo a tenersi l’ombrello di un altro?».

Il signore rispose:

«No, perché so bene che questo ombrello è di tutti. Quell’uomo l’aveva senza dubbio ricevuto anche lui da qualcun altro».

Quando arrivarono davanti alla casa di Natasha, si salutarono.

Appena l’uomo, allontanandosi, scomparve, la ragazzina si accorse di avere in mano il suo ombrello giallo. Ma ormai quel signore gentile chissà dov’era.

Così Natasha si tenne l’ombrello giallo, ma sapeva già che presto avrebbe di nuovo cambiato proprietario, sarebbe passato in altre mani, per riparare dalla pioggia e portare il “bello stabile” ad altre persone.

Concludo rinnovando gli auguri di Buon Anno 2007, con l’impegno ad essere degni credenti di un Dio che ama la vita, mentre insieme a Lui, come Famiglia Salesiana, lavoriamo per la costruzione di una cultura della vita.

Don Pascual Chávez Villanueva

Rettore Maggiore
utente anonimo
#10   02 Gennaio 2007 - 18:07
Sarà un anno di amore,
se vivi col cuore rivolto al Signore.
Sarà un anno di pace,
se offrirai al Signore le tue difficoltà anche quando tutto tace.
Sarà un anno di gioia,
se saprai stare
con tutte le persone
che ti circondano
in allegria e senza noia.
Nannina

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